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376 LUISA BONOLIS
un "agente" dell'Unione Sovietica. Immediatamente il Presidente Eisenhower aveva or-
dinato di escludere Oppenheimer dall'accesso ai segreti atomici e alla Atomic Energy
Commission di chiarire il caso. Il processo comincia il 13 aprile del 1954 e l'accusatore
è un tal avvocato Roger Robb, particolarmente violento. L'accusa è di "comunismo"
e rientra perfettamente nella "caccia alle streghe" attivamente perseguita dal senatore
del Wisconsin Joseph McCarthy (che ha poi dato il nome al cosiddetto "maccartismo").
Purtroppo gli scienziati chiamati a testimoniare si dividono in accusatori (in verità una
minoranza) e difensori (la maggioranza). Tra i principali testimoni di accusa Edward
Teller, Louis Alvarez e David Lawrence (che non testimoniò perché gravemente malato).
Il processo tocca molti fatti privati e si conclude con un verdetto di condanna che non
sarà mai revocato, anche se molti anni dopo John Kennedy assegnerà, e Lyndon Johnson
consegnerà, a Oppenheimer il Premio Fermi (1963): Oppenheimer, ormai molto malato,
all'epoca è direttore dell'Istitute for Advanced Studies di Princeton. Morirà il 18 feb-
braio 1967 dopo aver rifiutato la riapertura del processo. Anche Fermi testimonia, il 20
aprile 1954. Naturalmente difende la lealtà di Oppenheimer e la sua correttezza verso gli
Stati Uniti; ma è particolarmente importante il suo commento sull' escalation nucleare:
"La mia opinione all'epoca era che si dovesse mettere fuori legge la superbomba prima
che fosse nata. Pensavo più o meno che sarebbe stato più facile mettere fuori legge,
attraverso un qualche accordo internazionale, qualcosa che non esisteva".
Fermi affronta di nuovo lo studio teorico delle collisioni pione-nucleone e nucleone-
nucleone applicando i metodi statistici che aveva utilizzato in precedenza nel caso della
produzione multipla di pioni alle energie del cosmotrone di Brookhaven (fino a 2.5 BeV)
(Multiple Production of Pions in Pion-Nucleon Collisions; Multiple Production of Pions
in Nucleon-Nucleon Collisions at Cosmotron Energies [Produzione multipla di pioni in
urti pione-nucleone; Produzione multipla di pioni in urti nucleone-nucleone all'energia del
Cosmotrone]). Nel frattempo, in febbraio, riceve la visita di Emilio Segrè che lo mette al
corrente dei risultati di alcuni esperimenti recenti sulla polarizzazione dei protoni diffusi
effettuati dal suo gruppo a Berkeley. In precedenza si era tentato di fare esperimenti simili
a Chicago con risultati negativi, risultati di cui i due avevano già discusso nel novembre
dell'anno precedente. I risultati ottenuti da Segrè suscitano l'interesse di Fermi che vuole
subito controllare se l'accoppiamento spin-orbita, che riveste un ruolo fondamentale nel
modello a shell, può anche rendere conto della polarizzazione nella diffusione ad alte
energie. Il calcolo riportato nell'articolo Polarization of High Energy Proions Scattered
by Nuclei [Polarizzazione di protoni di alta energia diffusi da nuclei] viene effettuato da
Fermi sulla sua lavagna dalle dieci della mattina fino a circa mezzogiorno. All'inizio
fa una falsa partenza usando l'approssimazione di Born, fornisce un risultato nullo, ma
si corregge subito e procede rapidamente mentre Segrè prende appunti che poi utilizza
anche per scrivere l'articolo, che sarà completato in pochissimi giorni. Fermi ama molto
la semplicità del metodo e dei risultati e ne parla poco dopo a Varenna (Lectures on
Pions and Nucleons [Lezioni su pioni e nucleoni]). Questa è l'ultima volta in cui Segrè
vede Fermi all'opera nel risolvere un problema nel suo tipico stile, a lui così familiare fin
dai tempi di Roma. Durante l'estate Fermi torna in Italia per la seconda volta dalla fine
della guerra. A Villa Monastero, a Varenna sul lago di Como, tiene un memorabile corso